The Gene – Siddhartha Mukherjee

La storia della genetica raccontata come fosse un romanzo: da Mendel al Progetto Genoma Umano e oltre. The gene: An Intimate History.

the gene

Di Siddharta Mukherjee avevo già letto The emperor of all maladies (L’imperatore del male), un saggio sulla storia dello studio sul cancro e sulle sperimentazioni-cure. Consigliatissimo, è scritto con linguaggio molto scorrevole e ha anche vinto il Pulitzer per la saggistica nel 2011. Ho avuto anche la fortuna di assistere ad un suo seminario alla Hopkins, e posso dire che come divulgatore scientifico è proprio bravo.

The gene è un saggio sulla storia della genetica, per capire come siamo arrivati a scoprire le leggi dell’ereditarietà, al Progetto Genoma Umano, all’applicazione della biologia molecolare in medicina e al futuro che ci aspetta.

Anche questo libro è molto scorrevole, la storia della scienza raccontata come un romanzo mi è sempre piaciuta. A differenza di The emperor of all maladies, che è leggibile da tutti, The gene lo consiglierei a chi ha già una conoscenza di genetica e biologia molecolare. Se poi si sa anche cosa vuol dire fare ricerca in laboratorio, allora si apprezzano alcuni punti ancora di più.

“Like musicians, like mathematicians – like elite athletes – scientists peak early and dwindle fast. It isn’t creativity that fades, but stamina: science is an endurance sport. To produce that single illuminating experiment, a thousand non-illuminating experiments have to be sent into the trash; it is battle between nature and nerve.”

(Come i musicisti, come i matematici – come gli atleti d’élite – gli scienziati raggiungono il picco precocemente e sfioriscono rapidamente. Non è la creatività che si affievolisce, ma la resistenza: la scienza è uno sport di resistenza. Per produrre quel singolo esperimento illuminante, bisogna mandare nella spazzatura mille esperimenti non illuminanti; è una battaglia tra la natura e il coraggio.)

Ho trovato molto interessante tutta la parte sull’eugenetica, e scoprire che negli Stati Uniti avevano iniziato a praticarla ben prima dei nazisti mi ha molto colpito. Di seguito poi passa ad elencare le varie scoperte scientifiche con cui smontare pian piano tutte le teorie sulla razza.

Ho avuto un po’ di difficoltà di lettura nella parte relativa all’epigenetica. Nonostante abbia lavorato in un gruppo che si occupava anche di questo, non ho mai molto capito a fondo l’argomento. Alcune cose rimangono ancora nell’ambito della speculazione e fatico a vederne il senso pratico. Anche se è proprio con l’epigenetica che si spiega l’esistenza delle gatte tartarugate:

In cats, for istance, one gene for coat color lives on the X chromosome. The random inactivation of the X chromosome causes one cell to have a color pigment, while its neighbor has a different color. Epigenetics, not genetic, solves the conundrum of a female tortoiseshell cat.

Nei gatti, per esempio, un gene per il colore del mantello risiede sul cromosoma X. L’inattivazione casuale del cromosoma X fa sì che una cellula abbia un pigmento di colore, mentre la sua vicina ha un colore diverso. L’epigenetica, non la genetica, risolve l’enigma di un gatto tartarugato femmina.
Gatte tartarugate ne abbiamo?
  • Editore: VINTAGE
  • Anno: 2017
  • Pagine: 501 (bibliografia esclusa)
  • ISBN: 9780099584575
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