Goro Goro – Laura Imai Messina

Un libro per ragazzi con tante storie ispirate dalle leggende giapponesi: Goro Goro.

goro goro

Nelle terre di Yamato, in un tempo lontano, storiosamente lontano, ci sono molti personaggi di cui raccontare le storie. Laura Imai Messina prende spunto dalla mitologia giapponese per creare delle favole che siano alla portata di tutti (ovvero alla portata di noi occidentali). Sono dei bei racconti, molto scorrevoli e con una morale positiva come dovrebbero essere tutte le favole della buonanotte.

Me lo sono letto con calma, una favoletta alla volta perché non volevo finisse subito. Mi ha fatto anche venire la curiosità di saperne di più sulle leggende giapponesi, è un mondo che mi ha sempre affascinato, ho anche tentato più volte di imparare un po’ la lingua.

gatti in mezzo
Tentando di fotografare il libro

Il linguaggio è adatto ad una lettura con bambini, ma non per questo semplificato troppo. Tutte le favole iniziano con un incipit simile (“nelle terre di Yamato, …”) che fa capire un po’ l’argomento della storia. La stessa frase viene poi ripresa alla fine del racconto. A me questa cosa piace, da proprio l’idea di una favola della buonanotte che ogni sera mi riserva qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo mi lascia tranquilla di leggere in una forma già nota. Anche le illustrazioni geometriche e moderne, molto colorate, mi sono piaciute.

Se volete sapere qualcosa di Goro Goro direttamente dalle parole dell’autrice, potete andare al suo blog qui.

lo consiglio?

Decisamente sì! E’ una bella lettura che ci avvicina ai personaggi di una cultura molto diversa dalla nostra e che ci fa capire, in modo molto leggero, che ognuno ha le sue doti e può usarle al meglio per aiutare gli altri. Infatti l’ho già consigliato ad Andrea che lo sta leggendo in questo periodo.

  • Edizione: Salani Editore 2021
  • Pagine: 155
  • ISBN: 9788831004947

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2 Risposte a “Goro Goro – Laura Imai Messina”

  1. Anche io ho approcciato la scrittura di Laura Imai Messina con questa opera.

    Ho adorato che tutti i personaggi fossero collegati e incontrassero gli altri, gli incipit incipitosamente raccontati e come ha scritto lei nei ringraziamenti, la sottrazione di ego di queste storie. Era la fiaba a raccontarsi, non l’autrice!

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