Sono arrivata al quarto capitolo della saga di Blackwater, quindi dopo La casa e i suoi pettegolezzi infiniti vediamo se ne La guerra succede qualcosa.
Siamo nel 1938 e dall’Europa arrivano notizie di guerra imminente. Il mondo è in agitazione, ma ovviamente a Perdido la situazione è molto meno preoccupante, almeno in superficie. Perché invece sotto il fiume le cose si muovono eccome.
In casa dei Caskey si organizzano serate per i giovani militari della vicina caserma e uno di loro finirà per restare nella famiglia. Mary-Love non c’è più e sembra che la guerra interna ai Caskey sia finita mentre si svolge invece la Seconda Guerra Mondiale.
Finiti anche i pettegolezzi infiniti del libro precedente perché ora i personaggi sono tutti impegnati a fare qualcosa. La famiglia deve finire di superare la Depressione e migliorare gli affari.
In questo libro abbiamo di nuovo la sensazione che qualcosa si muova nella trama, alcuni personaggi vanno e vengono e si scopre che oltre ad Elinor c’è qualcun altro che non è quello che sembra.
Succedono parecchi eventi in questo libro, un po’ come in La diga c’è parecchio che si muove, sopra e sotto il fiume Perdido.
Questo libro mi è piaciuto, mi da finalmente la voglia di continuare a leggere questa saga.